sabato 3 agosto 2013

Principi fondamentali della Tradizione 2. IL SACRO E LA TRADIZIONE


Per l’uomo contemporaneo è normale considerare la divinità come una cosa astratta e lontana, non più presente e agente nella vita di tutti i giorni. Si vive un mondo desacralizzato, dove tutto viene sacrificato ai ritmi della produzione e al consumo di massa, con il conseguente allontanamento da ogni tensione interiore.
Con la parola "sacro" si afferma, non solo ciò che trascende e oltrepassa l’uomo, il tempo e la stessa vita, bensì ciò che vive in eterno. Il sacro, quindi, è "ciò che ricollega la vita terrena alle forze invisibili del mondo soprannaturale", è un ordine retto da Leggi che si collocano al di sopra dell’umano, orientato verso il divino. Etimologicamente Tradizione deriva dal latino tradere, formato da trans = oltre; e da dare = consegnare e indica un’azione di passaggio, che più propriamente si deve tradurre nel concetto: "ciò che si trasmette". Tradizione non è conservazione, fissazione delle forme esteriori o di cose di cui non si comprende più il significato, ma trasmettere, tramandare, consegnare in modo diretto e reale un’eredità, la cui origine non è umana, ma essenzialmente spirituale. L’azione tradizionale è un’azione dinamica; la sua trasmissione, come condizione primaria per realizzarsi, presuppone un collegamento tra chi consegna e chi riceve, quest’ultimo ha il dovere di continuare a far vivere l’eredità dei Padri. Questa eredità si manifesta sotto forma di forza ordinatrice, lungo le varie generazioni, informando tutta la realtà e superando il fatto materiale e biologico del vivere stesso.

Con rigore si deve parlare di "Trascendenza Immanente", cioè di una forza spirituale che agisce come presenza reale, viva, dinamica e creatrice, attraverso istituzioni, culture, costumi, leggi, religioni e altri ordinamenti, facendo "in modo che i valori spirituali e super-individuali costituiscano l’asse e il supremo punto di riferimento per l’organizzazione generale". (1) Ciò assicura la continuità dei principi da un’epoca all’altra, per far sì che tutte le attività siano orientate in modo unitario, secondo un’idea centrale, direzionata dall’alto e verso l’alto.

Assumersi l’onere di dirsi oggi uomo della Tradizione diviene un impegno, affinché il testimone che ci viene consegnato possa essere tramandato a chi verrà dopo di noi. 



Tratto dal Saggio sui principi fondamentali della Tradizione - Raido
 

Note
(1) Cfr. Julius Evola "L’arco e la clava" Ed. Mediterranee.

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